Sono oltre 1 milione i migranti adulti regolari in Italia che non possiedono un conto corrente (il 38,8%).
Se poco meno del 15% lo possiede come famiglia, nel resto dei casi le motivazioni rimandano alla necessità di trovare modalità di inclusione finanziaria più efficaci da parte degli operatori. Fra queste, infatti, la principale (il 35%) è legata alla percezione di un guadagno insufficiente, mentre il 12% lo ritiene troppo costoso e il 6% non si fida delle banche.
L’accesso al conto corrente è uno strumento determinante nel processo di integrazione sociale e la microfinanza, intesa come prodotti e servizi finanziari per soggetti con basso reddito, potrebbe essere la risposta efficace per l’inclusione finanziaria se il sistema finanziario italiano si attrezzasse adeguatamente. Più generiche (“non ne ho bisogno”) le altre motivazioni che rimandano ad un bisogno di educazione finanziaria adeguata.
Daniele Frigeri è direttore scientifico dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti.